Giovanni Boldini - Autoritratto - 1911
Ed ecco Giovanni Boldini, coprotagonista del calendario di luglio. In questo autoritratto del 1911, ora conservato al Museo Boldini di Ferrara, la pennellata veritiera e spietata registra le linee del tempo e i segni di una salute cagionevole, la figura sembra effigiata nel preciso atto di ruotare il busto e il capo in direzione di chi guarda, pronto a fissare gli occhi come sempre indagatori alla scoperta dell'altro.
Di bassa statura, alto solo 1,54, stempiato, dunque non esattamente un adone, nella vita come nell’arte fu però circondato da donne meravigliose. Le "divine", termine pare da lui inventato, facevano la fila per farsi ritrarre. Tante bellezze gli giravano intorno, così che il grande Degas, un giorno esclamò con malizia: «Ecco il rospo attratto dalle fragole».
Ma Boldini non e' solo un grande ritrattista. I suoi paesaggi e scorci di citta' sono un ottimo sguardo d'epoca. Appassionato melomane, affascinato dai teatri con sagace capacità d'osservazione ha lasciato una documentazione formidabile sul mondo della musica e soprattutto dei suoi protagonisti: nel 1887 il pittore aveva assistito alla prima dell'Otello, ma soltanto nel 1893, in occasione della rappresentazione del Falstaff, donò a Verdi il famoso ritratto che gli aveva dedicato. La fisionomia del musicista ci è così consegnata in tutta vivezza anche per quel dettaglio del suo sguardo azzurro che nessuna foto del tempo potrebbe comprovare.
La sua vita come la sua opera sono troppo ricche per racchiuderle nello spazio di un post. Ecco un ottimo ed esaustivo riassunto:
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ioJulia il 1/8/2020 alle 22:20 | |